Scrivo d'impulso queste righe ripensando a alcuni eventi accaduti la scorsa settimana.
Quando si parla di molestie sulle donne, quasi automaticamente sono portata a pensare alle molestie fisiche, alle violenze sessuali. Certo questo è il limite. Consideriamo invece che molto più frequentemente una donna viene molestata anche quando non è fisicamente toccata ma "solo" apostrofata con epiteti più o meno volgari, più o meno "amichevoli", ma quasi sempre NON richiesti. Ci sono casi poi in cui non viene detta alcuna parola ma la gestualità è inequivocabile.
Questo mi è successo la scorsa settimana, non una, non due ma tre volte.
Non voglio raccontare quello che è successo: non è l'intento di questo post e ho il celato timore che quello che andrei a scrivere potrebbe risultare talmente banale e comune che qualcuno potrebbe pensare "Beh, tutto qui?".
Voglio scrivere invece come può essere umiliante e frustrante per una donna essere oggetto di commenti eleganti del tipo "bella figa" o "bella gnocca" quando non sono richiesti e del tutto gratuiti; quando vengono detti come se fosse un complimento e tu dovresti come donna, secondo il pensiero del "mittente", esserne lusingata e dimostrare quindi una sorta di complicità e il tuo silenzioso assenso a atteggiamenti di questo tipo.
In passato mi sono spesso posta il problema se in fondo queste non fossero cose di poca importanza, e mi sono risposta che, in fin dei conti lo erano dal momento che ad una donna possono succedere cose ben più gravi e che poi, a ben vedere, non ti è stato detto che sei una cozza.
Con il passare del tempo invece mi riesce sempre più difficile accettare e tantomeno giustificare comportamenti di questo tipo. Cambia la consapevolezza di sé stessi e cambiano le idee.
Che cosa dovrei dedurre da questi atteggiamenti?
Che chi li fa pensa che una donna dovrebbe essere abituata a ricevere questi apprezzamenti? Che dovrebbe esserne lusingata? Che dovrebbe prenderli come una battuta amichevole quando arrivano da persone che frequenti tutti i giorni per lavoro?
Beh, a chi la pensasse così dico che NON è così.
A chi la pensasse così consiglio di provare ad immaginare la reazione istintiva verso un uomo che si rivolgesse così a donne a loro vicine (madri, sorelle, mogli, figlie, amiche). Invito a pensare al contrario e a mettersi nei panni di chi riceve il commento.
Più che mandare l'individuo a quel paese cosa puoi fare? Mettergli le mani addosso non puoi anche se vorresti tanto. E in quei casi assicuro che il semplice "Vaffa", seppure liberatorio sul momento, non serve a molto quando a mente fredda cominci a pensare a PERCHE' una persona che non conosci, o ancora peggio, che conosci si sia rivolto a te in quel modo.
Razionalmente la spiegazione non l'ho trovata e la frustrazione rimane.
lunedì 1 ottobre 2007
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